Conferenza stampa per il direttore sportivo dell’Ascoli Picchio Cristiano Giaretta: “Sicuramente il momento è molto difficile che sembra però eccessivamente preso di mira. La partita di Carpi non può cambiare tutto quanto fatto prima. Ricordo che, attraverso il bel calcio, prima di Bari questa squadra arrivava da sei risultati utili consecutivi. Il gioco era apprezzato da tutti, soprattutto da me che seguo la squadra tutti i giorni. Siamo la squadra che ha cambiato di più (14 giocatori) e quindi ci vuole sempre del tempo. Ho sposato in pieno la linea dettata dal presidente Bellini, e con questi cambi è chiaro che un po’ di difficoltà poteva esserci. Mancano 3/4 punti persi per strada, la squadra meritava di più e paghiamo questi punti. Ho una grandissima fiducia. Abbiamo bisogno che la squadra senta ancora la vicinanza di tutta la città. Io ho molta fiducia, il momento teso nel calcio ci sta, ma noi non dobbiamo buttare per aria quello che abbiamo fatto altrimenti dovremmo cambiare mestiere. I giocatori? Sanno l’aria che tira. Si compattano e continuano a lavorare secondo la filosofia improntata dal nostro staff tecnico. Sono certo che questa è una squadra che verrà fuori da questa bassa classifica”.
Parola sui torti arbitrali delle ultime giornate: “Quello che è successo a Bari purtroppo ci è dispiaciuto molto e spero che chi di dovere metta la giusta attenzione sull’episodio: Serra è diventato protagonista della gara in una gara che non lo richiedeva. Su Gigliotti devi dare il giallo e hai fatto il tuo dovere, fine. La gara è stata rovinata dall’episodio. Così come ha determinato in maniera netta il fallo di Nzola a Mignanelli a Carpi. Era un intervento da rosso a tutti gli effetti. A fine partita, chiedendo spiegazioni, lui ha parlato di “fallo non pericoloso”. Sono andato a rivedermi tutte le espulsioni della sua carriera ed evinco che lui ha difficoltà a distinguere il fallo da giallo rispetto ad uno da rosso. L’esempio è Benevento-Brescia dello scorso anno: ci stava il rosso per Sbrissa ma poi sempre nel primo tempo espella Torregrossa per un intervento simile a quello fatto da Nzola, anzi, non è neanche grave come quello su Mignanelli. Lui ha espulso anche Maresca in un contatto aereo con Avenatti in Verona-Ternana. Anche lì, entrambi a terra, si rialzano e Saia espelle Maresca. Questo vuol dire che Saia ha dei problemi ai distinguere l’entità dei falli. Martedì Mignanelli si opererà. Se guardo la gara eravamo anche al 72′, gara che si poteva anche recuperare. Ripeto, invito chi di dovere che gli arbitri alzino un po’ l’attenzione, nel bene e nel male, perché così non va bene. Anche perché Nzola dopo due giorni ha chiesto scusa, ma in quel momento si allontanava dall’arbitro con un ghigno strano che non mi è piaciuto. Secondo me gli arbitri non dovrebbero diventare protagonisti e lasciar giocare a calcio. Ad esempio, a volte Addae prende il giallo anche se respira più forte. Anche perché così si determinano infortuni, situazioni economiche visto che bisognerà tornare sul mercato”.
“Questo non toglie – continua Giaretta – che non deve essere un alibi l’arbitraggio in merito ai 4 gol subiti a Carpi. Sappiamo che per la prima volta forse non abbiamo giocato come al solito. Allo stesso tempo la squadra è cosciente che deve dare tanto già da domenica nella sfida con il Foggia.Per Padella ci vorranno ancora almeno due settimane se non tre, ha iniziato subito a corricchiare. Per Favilli che non ci sarà siamo comunque contenti, anche perché abbiamo preso giocatori per sopperire a queste mancanze quando ci sono. Vedo tutti i ragazzi belli in tiro”.
Infine il comunicato dei tifosi: “In certi momenti sappiamo che non possiamo ricevere applausi. Dobbiamo stare zitti, lavorare ed andare avanti con i nostri certezza. Sono sicuro che questa squadra uscirà dal fondo della classifica e riprenderà a giocare il suo calcio. Ci mancano punti, ripeto. Accetto la critica ma la squadra è all’altezza, altrimenti certe prestazioni di continuo non le facevi. Se non avevi i giocatori te ne accorgi subito, non dopo tredici partite. Diversi addetti ai lavori, in Italia e all’esterno, è riconosciuto il “modello Ascoli” anche per il gioco. Lo dico sempre a Fiorin e Maresca, non credevo che l’Ascoli potesse giocare così. Vedo grandissima aggressività nel lavoro dallo staff tecnico. C’era un mio vecchio allenatore che diceva: “Se una cosa l’hai fatta senza sacrificio vuol dire che l’hai fatta male”. Dobbiamo cercare di non far scocciare Bellini, che ha già capito dove può arrivare questa squadra. Lui è un visionario, è già avanti, e ce lo dobbiamo tenere stretto”.
Ovviamente ci sono anche pensieri di mercato: “A gennaio faremo qualcosa, ora abbiamo l’emergenza del terzino sinistro. Le opportunità ci devono essere sempre e dobbiamo farci trovare pronti sul tavolo. Spero di non avere bisogni eccessivi perché quello invernale è un mercato “brutto” perché ti trovi davanti giocatori demotivati, senza condizione fisica o che magari scendono di categoria. Quello che fa differenza è la testa. Esterno a sinistra? Sta crescendo Baldini e mi aspetto più continuità da Nacho Varela. Il presidente Bellini è pronto ad intervenire sul mercato in fase di mercato. A Londra erano presenti diversi club, proprio direttori sportivi e presidenti, io avevo fissato una serie di appuntamenti per parlare di qualche giocatore che possa fare al caso nostro quest’anno ma anche l’anno prossimo. Favilli? La stagione la finirà sicuramente ad Ascoli. Quello che può accadere a gennaio è fare un’operazione alla Orsolini. Lui è contento della scelta che ha fatto. Ha capito che la Serie A non fa sconti ed ha aspettato”.