Il Comune di Ascoli Piceno e il Fondo Ambiente Italiano insieme per il recupero del patrimonio artistico della città. Nell’ambito del progetto “Luoghi del Cuore“, il censimento predisposto dal FAI allo scopo di individuare i beni artistici legati all’identità e alla memoria del nostro territorio particolarmente meritevoli di essere recuperati e tutelati, la chiesa di Sant’Angelo Magno ha fatto registrare oltre 4000 voti da parte dei cittadini ascolani. Questo, in via ancora informale, è il messaggio che l’ufficio centrale del FAI ha anticipato alla Presidente FAI Marche, riservandosi di fornire cifra precisa alla fine dello spoglio dei voti, la quale ringrazia fin da ora tutti coloro che si sono adoperati per la raccolta delle firme. Questa mattina il sindaco Guido Castelli e la presidente del FAI Marche e Capo delegazione di Ascoli Piceno Alessandra Stipa si sono riuniti per fare il punto della situazione.
Dall’incontro, volto a comprendere quale iter sia stato attivato per salvare la chiesa dalle ferite del sisma, è emerso che il Comune ha presentato richiesta di finanziamento di 1.129.000 euro per la riqualificazione di parte della struttura e del campanile e di 18 milioni di euro complessivi necessari per portare a termine una ristrutturazione completa del complesso monumentale; l’Amministrazione Comunale si è detta estremamente interessata alla sorte della chiesa, luogo del Cuore del popolo ascolano e uno dei simboli più rappresentativi del patrimonio artistico della città.
Per premiare l’impegno dei cittadini, il Sindaco ha già incontrato nella giornata di mercoledì il Commissario Straordinario alla ricostruzione Piero Farabollini e il Direttore dell’Ufficio Speciale Ricostruzione della Regione Marche Cesare Spuri, mentre la presidente Stipa ha allacciato i contatti con la Sovrintendenza allo scopo di dare il via ai lavori nel minor tempo possibile. Un lungo percorso per il Comune di Ascoli Piceno, il FAI e l’intera cittadinanza, che con una grande unità di intenti tentano l’impresa di ridare nuova vita ad una chiesa, tra le più importanti della città, martoriata dal sisma, ribadendo ancora una volta la volontà di lasciarsi alle spalle il dramma del terremoto.