Lunedì 4 marzo Ascoli Musiche – su iniziativa del Comune di Ascoli Piceno con l’AMAT, Atena e Medusa Eventi – ospita una leggenda vivente della musica internazionale, Toquinho. Accordi e armonie uniche faranno rivivere i grandi successi mondiali dell’artista accompagnato dalla sua inconfondibile chitarra. Il maestro ripercorrerà la sua carriera attraverso le sue indimenticabili canzoni dando vita a uno spettacolo all’insegna della storia della musica brasiliana e mondiale, un’emozione unica e irripetibile.
Dopo il successo del 2017 Toquinho ritorna in Europa con un omaggio alla musica brasiliana, 50 Anni di successi, e un tributo a tutti quei grandi amici con cui Toquinho ha condiviso tanta musica e tanta poesia. Accompagnato dal talento delle cantante Greta Panettieri proporrà i duetti che lo hanno reso celebre in Italia e non solo. La “saudade” di Tom Jobim, che quest’anno avrebbe compiuto 90 anni, e del suo grande amico e collaboratore Vinicius de Moraes, di Baden Powell, Carlos Lyra, Chico Buarque, Menescal e tanti altri, si trasforma sul palco in uno spettacolo di grande fascino. Il concerto entra direttamente in quell’anima poetica della Bossa Nova e nella magia inconfondibile degli “Afro Sambas”, ripercorrendo tutti i brani che hanno fatto innamorare il pubblico in tutto il mondo. Milioni di appassionati hanno dentro il cuore le melodie di La voglia e la pazzia, L’incoscienza e l’allegria, Senza paura, Samba della Benedizione, Samba per Vinicius, Aquarello, solo per citarne alcune delle canzoni legate alla carriera di grandi successi dell’artista. Toquinho, oppure «Toco», come amava chiamarlo Vinicius De Moraes, con la sua voce calda e quel tocco delicato sulla chitarra, è l’espressione più pura e veritiera della forza e della storia musicale del Brasile. Come diceva Vinicius de Morais “la vita, amico, è l’arte dell’incontro”.
Nonostante i genitori brasiliani di nascita, il cognome di Toquinho denuncia origini italiane. Il nonno paterno era infatti nativo di Torino e la nonna paterna era nata in Calabria; i nonni materni venivano invece da Mantova. Da piccolo era chiamato da tutti Toninho, diminutivo di Antonio. Fu sua madre a trasformare il nomignolo nel vezzeggiativo Toquinho, dopo averlo visto accennare a lievi passi di danza. L’artista crebbe nel clima musicale degli anni Cinquanta in cui fiorivano le sperimentazioni del pianista Johnny Alf e dei cantanti Dick Farney e Lúcio Alves. Al loro fianco si sviluppavano i germi della bossa nova, grazie ai contributi, fra gli altri, di João Gilberto, Tom Jobim, Vinicius de Moraes, Ronaldo Bôscoli, Roberto Menescal, Carlos Lyra, Baden Powell. Dopo avere imparato a suonare la chitarra sotto la guida del virtuoso strumentista e compositore Paulinho Nogueira, non ancora ventenne decise di intraprendere la carriera musicale dopo aver conosciuto Chico Buarque de Hollanda. A metà degli anni sessanta, Toquinho esordì come compositore scrivendo Lua Cheia e venne a contatto con l’ambiente artistico e intellettuale che si era radunato a Rio de Janeiro. Lì ebbe occasione di crescere culturalmente e musicalmente grazie alle collaborazioni con gli artisti che qualche anno prima avevano dato vita al sound innovativo. L’incontro che segnò la sua carriera avvenne nel 1969; Toquinho strinse amicizia con il poeta Vinicius de Moraes e si legò a lui in un sodalizio artistico di lunga durata. Gli anni settanta lo videro allontanarsi dal Brasile per sfuggire alle pesanti conseguenze del colpo di Stato militare che limitava la libertà di espressione. Assieme a Chico Buarque approdò in Italia che divenne la sua seconda patria. Dopo un breve rientro nel paese natale, ritornò in Italia dove fu raggiunto da Vinicius e dove lavorò anche con Sergio Endrigo e Sergio Bardotti, oltre a registrare le popolari incisioni con il poeta brasiliano e Ornella Vanoni. Nel 1983 ha ottenuto un notevole successo con l’album Acquarello, scritto insieme a Maurizio Fabrizio e Guido Morra e acclamato sia in Italia che in Sudamerica.