La risposta che l’Ente Parco ha inviato lo scorso 26 marzo alla Regione Marche e, p. c., al CIIP SpA ed altri soggetti che hanno competenze sull’assetto idrogeologico del territorio dei Sibillini, ha il solo scopo di evidenziare come, a fronte della condivisione di assicurare priorità all’uso idropotabile delle risorse idriche derivanti dalla captazione della sorgente di Foce di Montemonaco, la deroga richiesta sul DMV (minimo deflusso vitale), possa essere concessa a condizione che vengano adottate delle misure compensative.
Le misure compensative riguardano in primis l’individuazione, con massima urgenza, di soluzioni alternative per l’approvvigionamento idrico, alla luce non solo della diminuzione della portata della sorgente di Foce conseguente al sisma, ma anche di possibili ulteriori riduzioni dovute a periodi di siccità e ai cambiamenti climatici. Tali soluzioni alternative andranno inserite in un piano da trasmettere al Parco entro il 2019 che contenga un cronoprogramma delle diverse azioni con l’obiettivo di ripristinare il DMV idoneo entro il 2020. Inoltre, si dovrà considerare anche l’impatto delle derivazioni idriche a valle per usi non prioritari quali l’idroelettrico, e qualora queste mettano a rischio gli equilibri biologici del corso d’acqua oggetto di captazione non garantendo un rilascio di portate adeguato al mantenimento del DMV, si dovrà procedere con una immediata sospensione delle derivazioni.
La materia è complessa, ma il tema di fondo rimane quello di una adeguata programmazione di interventi volti a migliorare lo stato complessivo di captazione e gestione delle acque per uso potabile. Il Parco è pronto a fare la sua parte di concerto con gli altri attori, nel rispetto dei ruoli, delle competenze e delle specifiche responsabilità.