La vicepresidente Anna Casini ha concluso, ieri, a Napoli, la Tavola rotonda “Appalti pubblici: gestire la domanda pubblica come leva di innovazione” organizzata da Itaca (Istituto per l’innovazione e trasparenza degli appalti e compatibilità ambientale. Organo tecnico della Conferenza delle Regioni) e Agid.
Si è trattato del terzo momento di confronto tra pubblica amministrazione e operatori economici per valutare le opportunità di utilizzo degli appalti pre-commerciali e innovativi nella PA. “L’utilizzo di questi appalti – commenta la vicepresidente Anna Casini in qualità di presidente di Itaca – rappresenta un elemento molto importante per accrescere il livello dei servizi delle PA.
Il mercato degli appalti, infatti, se da un lato ha bisogno di un quadro giuridico e normativo ben delineato e certo, dall’altro necessita di stazioni appaltanti capaci nell’utilizzo di strumenti normativi in grado di gestire i contratti e, dall’altro ancora, di operatori economici in grado di rispondere alle sfide dell’innovazione, della ricerca e dello sviluppo”. Proprio per affrontare al meglio questa tematica la prossima settimana è previsto un tavolo tecnico a Itaca – continua la Casini – per esaminare i “Bandi-tipo che saranno un‘opportunità per tutte le Pubbliche Amministrazioni per semplificare le procedure di affidamento degli appalti e per snellire il lavoro dei Rup delle stazioni appaltanti”. Inoltre è stato aggiornato il Protocollo Itaca sulla sostenibilità ambientale degli edifici. Due le novità rilevanti: l’aggiunta di una nuova sezione per valutare gli immobili non residenziali e l’adeguamento degli edifici pubblici ai “Criteri ambientali minimi”. L’aggiornamento (UNI/PdR 13:2019) già pubblicato, è stato predisposto in collaborazione con Uni (Ente italiano di normazione). Rappresenta uno strumento di certificazione e accreditamento, su base volontaria – recepito da molte Regioni, comprese le Marche – per formulare un giudizio sintetico sul livello di sostenibilità ambientale degli edifici, “utile per il progettista, per le attività di controllo e indirizzo della pubblica amministrazione, per le scelte del consumatore”, chiarisce Casini, che anticipa il recepimento dell’aggiornamento anche da parte delle Marche. La nuova versione di Itaca è strutturata su tre sezioni: inquadramento generale e principi metodologici, criteri per la valutazione degli edifici residenziali e per quelli non residenziali. “Dopo oltre un anno di lavoro, il tavolo tecnico delle Regioni e Uni ha portato a compimento un importante lavoro di adeguamento e aggiornamento del Protocollo Itaca per facilitare le amministrazioni pubbliche e gli operatori del settore – afferma Casini – Abbiamo assicurato l’affidabilità delle valutazioni di sostenibilità, a garanzia del mercato pubblico e privato. È ora necessario avviare un programma di formazione nei confronti dei tecnici delle amministrazioni e dei professionisti, d’intesa con gli Ordini, per soddisfare una crescente domanda di qualificazione del settore delle costruzioni”. Il presidente Uni, Piero Torretta, parla di un’evoluzione del Protocollo Itaca, che favorirà scelte razionali e consapevoli, in sintonia con il “costruire italiano”.