«La morte di Leonardo rappresenta il fallimento di tutta la società».
Con queste parole lo psicologo e psicoterapeuta Giuseppe Lavenia, presidente dell’Associazione Nazionale Dipendenze Tecnologiche, è intervenuto in relazione al suicidio di Leonardo Calcina, giovane di Senigallia che non sopportava più gli atti di bullismo perpetrati nei suoi confronti.
«La morte di Leonardo – ha detto Giuseppe Lavenia – rappresenta il fallimento di tutta la società, che non è stata in grado di intercettare e affrontare il suo dolore prima che fosse troppo tardi. Dobbiamo partire dal benessere psicologico di questi ragazzi, sempre più in difficoltà e in ansia per il proprio futuro, spesso depressi. L’ umore molto basso, soprattutto negli adolescenti, si manifesta con l’aggressività e con la rabbia. Da qui l’aumento dei casi di bullismo e, soprattutto, di cyber bullismo, come pare sia successo a Senigallia, dove il ragazzo subiva questi comportamenti non solo a scuola, ma anche a casa attraverso i messaggi e le chat».
Fondamentale, secondo Lavenia, è saper intercettare i segnali che i ragazzi ci inviano. «Cambiamenti repentini nell’umore, isolamento, ritiro sociale – spiega – questi i segnali da monitorare. In Italia, purtroppo, non siamo ancora pronti ad inserire la psicologia scolastica, che potrebbe essere di aiuto sia dei ragazzi sia dei docenti».
L’appello a chi ci governa è quello di dare attuazione della legge sul bullismo e sul cyber bullismo, ancora carente dei decreti attuativi e di strutturare presidi all’interno delle scuole, con esperti psicologi e psicoterapeuti. «Sono azioni fondamentali – aggiunge – per iniziare a sdoganare l’importanza del benessere psicologico e per arrivare all’attivazione dello psicologo di base. Ma questo non si può fare se chi ci governa non investe sulla salute mentale».
Il caso di Senigallia è solo l’ultimo di una serie di eventi che purtroppo sono presenti in tutta Italia, anche nel nostro territorio, dove le scuole da tempo si impegnano per costituire gruppi di lavoro specifici che si occupino di bullismo e cyber bullismo.
«Il bullismo e cyber bullismo è sempre esistito, ma oggi siamo in grado di riconoscere le situazioni da attenzionare o nelle quali intervenire – afferma Ado Evangelisti Dirigente Scolastico IIS Fermi Sacconi CPIA di Ascoli Piceno – ed è essenziale fare una grande attenzione alle dinamiche che si formano tra i nostri giovani, che vivono in una società molto dura, in cui si confrontano con modelli spesso irraggiungibili. Essenziale è riuscire a cogliere i segnali di allarme. Nel mio istituto, come in altri, le situazioni legate al bullismo possono insorgere: importante è intercettare le situazioni, intervenire con fermezza e gestirle tentando di far capire che certi comportamenti, ritenuti scherzosi da alcuni, magari da altri vengono percepiti in modo totalmente diverso. Noi da tanti anni lavoriamo su questi temi, anche con un gruppo specifico, che promuove interventi di formazione rivolti ai ragazzi, ma anche iniziative che aumenti la sensibilità nell’intercettare segnali in modo precoce».