Nel 1998, a Napoli si tenne la prima Giornata Mondiale della Pasta, una giornata di festa interamente dedicata a sostenerne e svelarne le straordinarie caratteristiche.
La pasta rappresenta uno dei cibi più amati e più versatili al mondo, simbolo per eccellenza del “made in Italy“. Il 25 Ottobre si celebra il World Pasta Day , un evento curato da Unione Italiana Food e International Pasta Organisation. L’appuntamento si celebra virtualmente in tutto il mondo,«La giornata è tornata a essere una conferenza itinerante », ha affermato Margherita Mastromauro Presidentessa dei pastai italiani di Unione Italiana Food «e quest’anno è a cura dell’associazione di produttori di pasta americani».
Un buon momento per assestare un’ulteriore spallata all’agonizzante carbofobia degli ultimi anni. Come ogni moda non sostenuta dai fatti, l’avversione verso la pasta sta perdendo sempre più smalto, la mangiamo come e più di prima, e mettiamo sempre più al centro la sua natura fondamentalmente conviviale ma anche quella salutare perché noi italiani siamo sempre più attenti anche ai condimenti che utilizziamo.
Ogni anno, in coincidenza del World Pasta Day, vengono commissionati studi che danno conto del pasta boom, un fenomeno in ascesa in termini di consumi, un trend che non conosce sosta. In generale, nel 2023, il mondo ha consumato 14 milioni di tonnellate di pasta, più di sempre. Noi siamo i maggiori produttori (poco meno di 4 milioni) e consumatori (23 chili pro-capite all’anno) e il 56% della nostra produzione, più della metà, è consumato all’estero.
Ovviamente percentuali molto alte dei consumi anche a livello locale, anche nei ristoranti del nostro territorio dove i primi piatti a base di pasta regnano sovrani.