Allarme lavoro nel territorio Piceno; da un lato la vertenza Beko Europe che mette a rischio il posto di lavoro di trecento lavoratori, dall’altro la nuova procedura di mobilità avviata dalla Pfizer di Ascoli, che riguarda 82 dipendenti.
Per quanto riguarda la Beko Europe, nell’incontro di ieri al Mimit il territorio ha incassato una prima svolta. Dal tavolo di confronto tra il governo con il ministro Urso, i sindacati, l’azienda e le istituzioni locali è emerso che la Beko Europe ha ribadito «la necessità di continuare nel percorso di efficientamento delle strutture italiane al fine di poter ulteriormente ridurre i costi fissi», ma anche che «Beko Europe conferma la disponibilità a valutare ulteriori aspetti del piano, che potranno essere compiutamente analizzati una volta emersa chiarezza sulla disponibilità degli strumenti di accompagnamento per i lavoratori e in base alla capacità dell’azienda di poter ridurre il livello dei costi fissi». Un primo passo dunque, anche se ancora tutto è in evoluzione. Si attende il prossimo incontro intorno alla metà di febbraio.
Sul fronte Pfizer, a preoccupare è la procedura di mobilità che coinvolge ad oggi ottantadue dipendenti.